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24-Luglio-2009

L'ECCELLENZA PARTE DALLA LOMBARDIA: NASCE A MILANO LA FONDAZIONE - CENTRO EUROPEO DI NANOMEDICINA -

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MILANO - Realizzare un Centro di ricerca scientifica di eccellenza, di livello internazionale, nell'ambito della nanomedicina, in grado di dare risposte concrete alle crescenti richieste di strumenti diagnostici e terapeutici efficaci, non invasivi e personalizzati, in particolare per la cura delle malattie tumorali, cardiovascolari e neurologiche. È questo lo scopo con cui nasce la Fondazione "Centro europeo di Nanomedicina", promossa e fortemente voluta dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, in collaborazione con 9 centri di ricerca pubblici e privati presenti sul territorio, e per la quale sono previsti finanziamenti pari a 4,5 milioni di euro in tre anni, a partire dal 2009, nel Programma Attuativo Regionale del Fondo Aree Sottoutilizzate (PAR-FAS).

"Si tratta di una iniziativa di straordinaria importanza nel campo della ricerca, parte integrante della politica de Regione Lombardia in questo campo", ha spiegato oggi Formigoni, presentando ai giornalisti la Fondazione insieme all'assessore alle Reti, Servizi di Pubblica Utilità e Sviluppo sostenibile, Massimo Buscemi, e ai 9 soci. "L'obiettivo è quello di creare il più grande hub europeo nel settore della nanomedicina e di competere a livello mondiale in questo settore estremamente promettente".

"È anche una iniziativa lombarda al 100%", ha proseguito Formigoni, "e allo stesso tempo in grado di attirare cervelli dal mondo e di far lavorare insieme ricercatori italiani e stranieri". Tra questi, il presidente della Regione ha ricordato Mauro Ferrari, considerato il padre del nanotech, che ha collaborato con il Comitato promotore della Fondazione, e Francesco Stellacci, oggi al MIT di Boston, reclutato dal Besta.

La nascita della Fondazione, il cui primo presidente sarà Adriano De Maio, fa seguito ad un Protocollo d'intesa, sottoscritto il 21 marzo del 2007 dallo stesso Formigoni, con i nove "soci fondatori": Fondazione IFOM (Istituto FIRC di Oncologia Molecolare), Fondazione IRCCS "Ospedale Maggiore policlinico Mangiagalli e Regina Elena", Istituto Europeo di Oncologia (IEO), Fondazione "Scuola Europea di Medicina Molecolare" (SEMM), STMicroelectronics Srl, Genextra SpA, Politecnico di Milano, Università degli Studi di Milano e Università degli Studi di Pavia.
Oltre ai fondatori ha già chiesto formalmente di aderire alla Fondazione anche l'Istituto Neurologico Besta, mentre altri importanti centri, tra cui l'Istituto Nazionale Tumori di Milano e l'Istituto Italiano di Tecnologie di Genova, hanno già manifestato interesse in questa direzione.
"Si tratta dunque di un'alleanza di sistema tra prestigiosi soggetti operanti nell'ambito della ricerca, della cura, dell'alta formazione e dell'industria", ha sottolineato De Maio, "che si impegnano a mettere a disposizione le specifiche conoscenze integrandole con un approccio interdisciplinare in un progetto comune, con l'obiettivo di realizzare soluzioni innovative nell'ambito della nanomedicina a livello di formazione, ricerca di base e ricerca clinica".

"La nanomedicina è senz'altro il futuro e dobbiamo constatare l'inevitabilità del suo sviluppo nelle pratiche cliniche", ha detto dal canto suo Umberto Veronesi, sottolineando la lungimiranza che ha portato a far nascere la Fondazione.
Come ha sottolineato Marco Foiani, che ha coordinato i lavori del Comitato promotore della Fondazione, il Centro agirà su tre fronti: formazione, ricerca e applicazioni tecnologiche. Mentre il pro-rettore dell'Università di Pavia, Cesare Balduini, ha ricordato il lungo e proficuo lavoro, durato oltre due anni, che ha condotto all'appuntamento di oggi e la positiva "eterogeneità dei soggetti che aderiscono alla Fondazione", sul fronte delle industrie, il vicepresidente e direttore per l'Europa di STMicroelectronics, Andrea Cuomo, ha parlato dello sviluppo delle nanotecnologie come di una "rivoluzione paragonabile a quella dell'industria tessile del '700 o dell'industria elettronica della seconda metà del '900". Quanto a Paolo Fundarò, chief financial officer di Genextra, questi ha rimarcato l'importanza dell'integrazione tra ricerca privata, svolta in azienda, e ricerca accademica, realizzata negli atenei e nei centri pubblici.

L'assessore Buscemi, commentando la nascita della Fondazione, ha infine ricordato che la Lombardia può vantare "molti primati" nel campo della ricerca, cui ora se ne aggiunge uno ulteriore.

La Fondazione opererà attraverso i suoi organi (Comitato dei Garanti, Presidente e Giunta di Presidenza, Direttori scientifici e Comitato scientifico), realizzando, promuovendo e sostenendo attività di ricerca, attraverso la stipula di convenzioni con enti pubblici e privati o la partecipazione ad altre associazioni, fondazioni, enti e istituzioni con obiettivi simili. Inoltre potrà promuovere e organizzare seminari, corsi di formazione, manifestazioni, convegni, incontri, oltre che gestire direttamente o indirettamente spazi e laboratori, istituire premi e borse di studio, ecc.
Grazie alla complementarietà e alla condivisione di competenze tra i soggetti fondatori, il nuovo Centro promuoverà e svolgerà programmi interdisciplinari di ricerca scientifica con lo scopo di sviluppare tecnologie e approcci altamente innovativi nell'ambito della nanomedicina. L'obiettivo finale atteso è di ottenere un impatto positivo sulla salute delle persone e in generale sulla qualità della vita, facendo emergere ulteriormente le potenzialità del sistema sanitario lombardo, già fortemente orientato alla ricerca, all'innovazione e alle nuove tecnologie.
Si tratta di un'iniziativa di grande rilievo: il "Centro europeo di Nanomedicina", ha sottolineato De Maio, "si pone infatti nel panorama scientifico nazionale ed internazionale tra i pochi istituti di ricerca realmente multi e interdisciplinari, in grado di integrare saperi tra loro tradizionalmente distinti come la medicina, la biologia, la fisica, la chimica, l'informatica e l'ingegneria, confermando la Lombardia all'avanguardia nella ricerca in campo biomedico e biotecnologico". Il nuovo Centro può contare inoltre sulla consulenza di importanti personalità scientifiche che ne garantiscono anche una risonanza internazionale.

Con queste premesse, il Centro ha elevata probabilità di essere qualificato come uno dei più rilevanti poli di ricerca sul tema a livello mondiale e prevedibilmente genererà nuove attività industriali ad alta tecnologia, oltre ad attrarre ricercatori e professionisti.

La nanomedicina è un settore di estremo interesse, da cui ci si aspetta un radicale mutamento in campo di diagnosi e cura nel prossimo futuro, su cui esistono competenze di base, scientifiche, tecnologiche e industriali all'interno della Regione Lombardia. È basata sull'applicazione delle nanotecnologie alle discipline mediche, in particolare per gli esami diagnostici e la somministrazione di farmaci.

Con la nascita del "Centro Europeo di Nanomedicina" potranno quindi essere sviluppate soluzioni avanzate per la diagnostica precoce e lo screening di massa per patologie tumorali e cardiovascolari, basate su analisi proteomiche, genomiche e metaboliche e per il rilascio controllato spaziale e temporale di terapie personalizzate.

La lotta ad alcune patologie, come il cancro, dovrà prevedere che sia possibile identificare dei precursori patologici in esami radiologici o minimamente invasivi, quali delle semplici analisi del sangue o della saliva, nel corso di check-up di routine, disponibili per tutti. Da questi sarà possibile determinare interventi personalizzati, ove necessari, che permettano di fare regredire le lesioni a forme benigne, o di eliminarle del tutto.

Nel peggiore dei casi, lesioni maligne saranno contenute, in modo da poterne eliminare l'impatto sulla qualità e la durata della vita. Questo paradigma sarà tradotto in progressi paralleli in altri settori della medicina. Per introdurre una nanomedicina personalizzata, un ruolo determinante dovrà essere svolto da scienze e discipline diverse nello sviluppo di Smart Therapeutics. In questo quadro la nanotecnologia svolge un ruolo essenziale nell'identificazione di firme molecolari ("profili" che facciano prevedere l'efficacia terapeutica), e nello sviluppo di agenti curativi e di prevenzione mirati e personalizzati (i cosiddetti "nanovectors").

La progettazione e realizzazione dei nanovettori, dei nanoagenti di contrasto molecolari, la loro somministrazione, e lo studio della loro efficacia richiedono modelli matematici e informatici di nuova generazione. Per sviluppare questo fronte di expertise multipla è indispensabile il riferimento alla biologia molecolare, ed in particolare alle sue componenti che studiano gli acidi nucleici (DNA e RNA) e le proteine da queste espresse: i settori cioè della genomica e proteomica. Insieme a queste, nella visione della nuova medicina personalizzata, sono di importanza fondamentale ed hanno un ruolo di irrinunciabile centralità la microelettronica e la micromeccanica.



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